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Visualizzazione dei post da agosto, 2017

Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

Dai ricordi di Stefania

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Dal diario di una vacanziera 2017...Stefania <3 A quasi una settimana dal mio rientro dal Mozambico... Non c'è minuto che non pensi a cosa ho lasciato lì... Non c'è giorno che non pensi a tutte quelle emozioni positive vissute all'ennesima potenza pensando, per la prima volta, solo a me e alle mie sensazioni per immergermi in un sogno chiuso in un cassetto da troppo tempo ... E Oggi, a chi mi chiede ... com'è stata quest'esperienza... Com'è l'Africa? Inizio a parlare ininterrotamente ma poi mi rendo conto che è impossibile far capire del tutto come è andata...perché L'AFRICA NON PUOI RACCONTARLA, MA PUOI SOLO VIVERLA... ♡ Perché L'Africa è un concentrato di emozioni quando la vivi, ed un pugno nello stomaco quando te ne allontani. L'Africa che ho conosciuto io è gente che cammina lungo le strade...quasi mai a mani vuote, è gente che cammina a tutte le ore lungo strade infinite, lungo le spiagge, tra i cespugli...è gente che salta s

Dai ricordi di Elena

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Dal diario di una Vacanziera 2017...Elena <3 Di ritorno da un viaggio di Vita... scambierei immediatamente il mio pavimento liscio di casa, la doccia calda, l'acqua che si può bere senza problemi, la macchina comoda e tutto il resto per vivere ancora qualche momento a Muzuane con ADPP... Tra le centinaia di foto scattate questa rappresenta al meglio ciò che mi ha regalato l'Africa, Humana Italia, i ragazzi della Casa de Hospedes e tutti coloro che ho incontrato.. una bimba dell'Ilha de Mozambique nel quartiere povero: affacciata ad una porta, la sicurezza di non uscire ma la curiosità di guardare fuori per incontrare un viso sorridente che tende una mano e avere come risposta un bacino mandato nel vento... questo è stato e rimarrà: la spontaneità, la semplicità , l'umilità e la fierezza allo stesso tempo... Auguro a ciascuno di voi che legge queste parole di aver la voglia, la possibilità e il coraggio di intraprendere un'esperienza così forte e bella. Torn

Un ringraziamento particolare

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Le vacanze solidali di HUMANA ti portano ad avvicinarti a una realtà così lontana, ma così vicina. Maria, vacanziera 2017, l'ha sentita vicina a sé ancora prima della partenza. Il suo entusiasmo ha creato subito una catena di bellissime iniziative, grazie anche alla partecipazione attiva della Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa (" Con Luciana Littizzetto le nocciole diventano solidali "). Da qui è nato uno speciale "gemellaggio" tra la Nocciola di Langa e l'Anacardo del Mozambico. Ma non è tutto! La nostra Maria e tutte le persone che hanno creduto nel progetto di HUMANA non si sono fermate qui, ma hanno concretamente dato un aiuto ai ragazzi di Nacala, nel nord del Mozambico. Grazie alle donazioni di Maria e i suoi amici e all'aiuto dei volontari delle Vacanze Solidali, ora gli studenti dell'Istituto Politecnico di HUMANA hanno un meraviglioso campo da basket e delle divise nuove per potersi cimentare nello sport e passare de

Fuoco

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Dal diario di Valeria, vacanziera 2017 Fra gli scenari africani ce n’è uno che mi sta particolarmente a cuore.  Quando tornavamo dalle attività pomeridiane capitava che fosse già sceso il buio. In Mozambico il sole tramonta molto presto, e i villaggi più poveri si trovano ad affrontare il problema della luce, mancando di corrente elettrica. Fra questi villaggi c’è anche Muzuane. Sulla via del ritorno passiamo sempre attraverso Muzuane: ed ecco che fra la poca boscaglia si intravedono alla fioca luce del crepuscolo i fuocherelli all’esterno delle abitazioni. Ovunque si scorgevano piccoli fuochi, e spesso chinati su essi anche le grandi donne africane intente a preparare la cena. Qui i fuochi non sono grandi: hanno solo qualche fiammella, che basta però a creare quel tepore necessario a scaldare e cuocere. Scaldano le persone, ma soprattutto scaldano il cuore. Il fuoco è uno dei marchi di questa esperienza: segnerà molti altri momenti, come molti tramonti sulla spiaggia di

Neo-nato

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Dal diario di Stefania, vacanziera 2017 "Mentre sono qui ricevo la lieta notizia della nascita di Carlotta. A darmela é la mia amica Federica parecchie ore dopo il parto. Lei e la bimba (3,7 kg) stanno bene. Due giorni dopo mi avvisa che lascia l'ospedale e torna a casa. Nel momento in cui ricevo la notizia sono a Nacala a visitare il distretto per la prevenzione della tubercolosi. Arrivando al distretto non posso non soffermarmi a guardare il gruppo di donne con i loro bambini in attesa di una visita. Tra queste spicca una donna di una certa età  (indefinita perché in Africa é così,  non si riesce ad abbinare un volto a un numero). É una donna piccolina e "vecchia" per dare alla luce un figlio. Tra le sue braccia un fagotto avvolto in capulane...  la testolina che spunta é quella di un neonato. E mai termine fu più appropriato. Sono le 16.00. Quel fagotto ha solo 6 ore di vita. Accanto alla "vecchia" signora c'è la  neo mamma... una giovane donna...