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Visualizzazione dei post da 2018

Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

L'asilo di Mpaco

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Oggi vi portiamo con noi a Mpaco , un quartiere di Nacala, dove si trova una delle " escolinhas ", gli asili di HUMANA. È proprio qui a Mpaco che alcuni dei volontari del 2016 hanno lavorato, pitturando le pareti dell’asilo e giocando coi bambini. Abbiamo intervistato per voi 3 ragazzi che frequentano questo asilo: Abacar, Albertina e Tela . Si tratta di ragazzi di 14,15 e 13 anni. Ma perché i nostri volontari hanno trovato ragazzini anche sopra i 10 anni, nelle escolinhas ? Nelle comunità del nord del Mozambico le persone parlano il  makua : non tutti conoscono il portoghese, lingua ufficiale della nazione. Bambini e ragazzi di varie età, quindi, vanno all'asilo ad imparare le basi della lingua portoghese prima di accedere alle elementari, così da non partire svantaggiati rispetto a chi conosce già la lingua. Purtroppo molte famiglie vivono in condizioni di estrema povertà e non possono garantire ai propri ragazzi l’istruzione più basica. Queste famiglie decid

19 MARZO

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Oggi è la festa del papà e vogliamo raccontarvi la storia di un padre mozambicano , che vive a Nacala. I turisti dell’anno scorso, in viaggio con il progetto “vacanze solidali”, lo hanno conosciuto durante la giornata del borsista ; in questa giornata i volontari cucinano e consumano il pranzo a casa di uno dei ragazzi destinatari delle borse di studio, insieme a tutta la famiglia. Parte della quota partecipativa pagata dai turisti, infatti, viene devoluta ai ragazzi in difficoltà, così da coprire tutte le spese per studiare al Politecnico di Nacala. Ed è proprio la giornata a casa del borsista una delle attività preferite dei nostri turisti, anno dopo anno. L’anno scorso una delle borsiste conosciute fu Teresa Linha , detta “Teresinha”, ed è proprio di suo padre che vogliamo parlare. In Mozambico non è comune vedere padri casalinghi. Sono sempre le donne ad occuparsi della casa e dei figli, mentre l’uomo lavora fuori casa.  Anzi, molto spesso sono fratelli e sorelle maggiori ad o

Ilenia ci racconta il suo Mozambico!

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Ho chiesto ad Ilenia, ex volontaria 2017 , di raccontarmi la sua esperienza in Mozambico, nel progetto “ vacanze solidali ”. Ecco la sua testimonianza! “Cosa posso dire del mio viaggio in Mozambico? Mi riesce difficilissimo provare a descrivere tutto quel che ho vissuto, sicuramente posso affermare di aver provato emozioni inenarrabili e soddisfazioni personali che non mi aspettavo. Vorrei fare un passo indietro per provare a spiegarti meglio. Sette anni fa, l'anno del mio diploma, dopo aver conosciuto un medico che operava in Africa tramite un'altra associazione di volontariato, mi era venuta voglia di partire. Pensavo ad un viaggio post maturità, andando a fare del volontariato in Zambia per tre mesi. Purtroppo, essendo giovane e ancora alle dipendenze dei miei genitori, non sono riuscita convincerli a lasciarmi partire. Circa un anno fa, parlando al telefono con il mio migliore amico delle nostre potenziali vacanze estive, salta fuori l’idea di vacanza solidale

Donne e viaggi, una storia antica

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Oggi è l’8 marzo e noi vogliamo omaggiare quelle donne che hanno avuto il coraggio di essere se stesse e superare i propri limiti in un epoca storica in cui non era cosa facile. Jeanne Baré, 1740-1803 La prima donna a circumnavigare il globo, e lo ha fatto travestita da uomo. Alexandra David-Nèel, 1868-1969 Scrittrice, fotografa, antropologa ed esploratrice francese, la prima donna occidentale a visitare il Tibet nel 1924, quando era proibito entrarvi, e lo raggiunse a piedi dalla Cina.  Raymonde De Laroche, 1882-1919 Aviatrice francese, è stata la prima donna a ottenere il brevetto di volo e a volare con un suo aereo.  Freya Stark, 1893- 1993 Quest'incredibile esploratrice britannica viaggiò da sola per moltissimi Paesi, tra cui Iran ed Afghanistan; fu la prima donna occidentale ad attraversare da sola il Deserto Arabico. Eh sì, visse cent'anni! Viaggiare fa proprio bene alla salute! Krystina Chojnowska-Li

Children’s town

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Oggi vi raccontiamo le testimonianze di due bambini che vivono alla “Cidadela”, anche detta “Children’s town”. Si tratta di un centro di accoglienza gestito da Humana, che funge sia da casa per i bambini orfani che da scuola elementare, e si trova a Maputo, la capitale del Mozambico. Ecco i racconti di Justino e Nuro! Justino, che sarà meccanico Il mio nome è Justino Ninito Sitoe a sono nato il 25 giugno del 2005. Ho perso la mia famiglia ma non ricordo come è successo. Ricordo soltanto che stavo camminando per le strade di Maputo quando una guardia di sicurezza mi fermò e mi diede da mangiare. Quello stesso giorno un poliziotto mi prese e mi portò alla stazione di polizia, dove passai la notte. Il giorno dopo venni portato ad un asilo e in seguito in un orfanotrofio, e nell’orfanotrofio passai il natale del 2013. Nel 2014 venni trasferito alla “Cidadela” da un operatore sociale, insieme ad altri bambini. Inizia presto ad andare a scuola, e ora sono al quarto anno di scuole

Gito e la scuola d’arte di Muzuane

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A Muzuane è situata una delle pochissime Scuole di Arte mozambicane. Questa è gestita da Sabino Amisse e da Andreia Oliveira . Sabino è un artista a 360 gradi: pittore di Batik (trasposizione su tela di vita quotidiana) e quadri, cantante, suonatore di Batuk (bonghi) e maestro nell’Istituto Politecnico di ADPP. Entrambi dedicano anima e corpo alla Scuola di Arte e ai bimbi che la frequentano. Ogni pomeriggio dipingono, cantano, ballano e servono una piccola merenda ai loro piccoli artisti. Sabino riesce a vendere le sue opere d’arte e alcuni articoli fatti con le “capulane” (un tipo di sarong usato come gonna, come fascia porta-bambini e in tanti altri modi) presso dei mercati locali e nazionali dedicati alla promozione dell’arte. Oltre al lavoro nella scuola, si prendono cura personalmente dei bimbi che si trovano in condizioni famigliari peggiori . Hanno preso in affidamento due bambini, accogliendoli direttamente nella loro casa e sostengono anche le spese di altri bam

Finita la stagione delle piogge si torna in aula!

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La stagione delle piogge è finita in Mozambico ma ha lasciato dietro di sé gravi danni all'Istituto Politecnico di Nacala, gestito da HUMANA. Tra gli studenti del Politecnico, anche i ragazzi che si occupano della guesthouse  dove alloggiano i nostri vacanzieri solidali. La comunità di Nacala ha bisogno del tuo aiuto: dona qualcosa per aiutarci a riaprire la scuola! Visita il link della nostra campagna fondi e parlarne con amici e parenti! https://www.retedeldono.it/it/progetti/humana-people-to-people-italia/lacqua-si-ritira.-si-torna-in-aula