Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

TCE - La storia di Nasma Jumabay

"Mi sono sentita molto contenta di poter aiutare un’intera famiglia!" - Nasma Jumabay, responsabile del programma TCE nel distretto di Guijá, nei pressi di Chokwe in Mozambico.

"Durante le mie attività di campagna porta a porta e il contatto interpersonale per mobilitare e sensibilizzare la comunità sul cambiamento di comportamenti rischiosi in relazione all'HIV / AIDS, alla tubercolosi e alla malaria, sono andata in una famiglia per fare incontri di sensibilizzazione con la madre di famiglia. Durante la conversazione con la donna abbiamo parlato dell'uso corretto e coerente dei preservativi come uno dei metodi di prevenzione dell'HIV e di altre malattie sessualmente trasmissibili. Ha detto che non indossa un preservativo durante il rapporto sessuale perché si fida di suo marito, anche se il marito è stato "in viaggio".

Capire la situazione del marito che ha molti partner, ho mobilitato la signora per cambiare questo comportamento poiché può essere a rischio. Nella mobilitazione di questa donna adulta non era possibile convincere lei ad usare un preservativo perché doveva prima confrontarsi con il marito sulla questione. Tre mesi dopo, sono tornata in quella famiglia per fare un follow-up, vedere se avevano cominciato a usare il preservativo correttamente oppure no e fare una prova.

La signora ha detto che aveva parlato con suo marito e che lui aveva accettato di utilizzare i preservativi in quanto non solo impedisce l'HIV, ma anche gravidanze indesiderate e altre malattie trasmesse sessualmente. La signora mi ha ringraziato molto per il mio lavoro e io, in qualità di agente di campo, mi sono sentita molto contenta di poter mobilitare la signora nel sentirsi libera nell'uso del preservativo poichè il coniuge ha diversi partner.

La donna mi ha chiesto di tornare il giorno dopo per incontrare il marito e mobilitarlo in modo da poter comprendere il rischio che sia soggetto ad avere più partner e per sensibilizzarlo a fare un test HIV insieme come un modo per renderlo più partecipe all'interno della coppia" - dice Nasma nell'aspettativa di ottenere la coppia ad avere un comportamento più sano rispetto all'HIV / AIDS.

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