Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

Dai ricordi di Patrizia

Con ancora nelle orecchie la musica dei batuk, davanti agli occhi i mille colori delle capulane e sotto il naso il profumo del mare salgo sull’aereo con destinazione Milano.
Molti ricordi mi scorrono di fronte in queste ore, moltissime persone incontrate anche solo per un saluto, poche parole o uno sguardo ma tutti mi hanno arricchita, mi hanno cambiata.

Un incontro che più di tutti mi ha segnata, quello che più spesso si fissa nei miei occhi è il sorriso, lo sguardo, le domande e i pensieri delle donne mozambicane.

Le donne della comunità di Muzuane, le donne che allattano sedute nei cortili delle loro piccole case, le donne che raccolgono molluschi sul fondale della baia di Nacala, le donne che vendono patate e banane al mercato, le donne che coltivano il loro campo di manioca, le donne che sempre portano un bambino nella capulana sulle spalle e grandi pesi sulla testa.
Queste donne hanno un animo di ferro, fin da bambine cominciano a prendersi cura della casa, dei fratellini più piccoli, fanno lunghi chilometri per andare a prendere l’acqua portando pesanti secchi sulla testa. Le donne mozambicane sembrano non essere mai stanche, vivono per i loro figli e a loro donano tutta la loro vita. Le donne mozambicane sono accoglienza, basta un piccolo saluto per essere già festa, creare allegria e iniziare a cantare, danzare e ricevere grandi e forti abbracci.

Questa loro forza la porterò sempre con me, insieme ai sorrisi e ai grandi occhi dei loro piccoli bambini. E se ho potuto vivere questa esperienza incredibile fatta di sguardi, di danze e di emozioni indimenticabili è solo grazie a HUMANA.

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