Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

Gli studenti di Nacala


L’Istituto politecnico di HUMANA è una scuola professionale con tre indirizzi: agraria, costruzione civile e turistico-alberghiero. Gli studenti frequentano lezioni di cultura e di indirizzo specifico, unite ad attività pratiche per una formazione professionale completa.
Gli studenti vivono tutti in collegio e il fine settimana viene trascorso a casa solo da chi abita vicino o ha la possibilità economica di pagarsi il viaggio.

Negli anni l’Istituto Politecnico ha acquisito un certo prestigio, diventando quindi attraente anche per le persone abbienti che vogliono dare una buona formazione ai propri figli. Ma la maggioranza degli studenti frequenta grazie a una borsa di studio, perché sono ragazzi provenienti da famiglie poverissime che non hanno la possibilità di farli studiare e che, se non adeguatamente informate, non li manderebbero a scuola, pur di avere due braccia in più per il lavoro.
Alle famiglie viene spiegata l’importanza di una preparazione professionale per i ragazzi, che avranno così migliori prospettive per il loro futuro, in un paese che è in forte sviluppo e che ha bisogno di manodopera specializzata. Soprattutto il turismo potrà avere in questa zona del Mozambico uno sviluppo notevole, se si saprà salvaguardare il suo territorio meraviglioso evitando uno sviluppo industriale nocivo e inquinante.

Gli studenti durante le Vacanze Solidali si prendono cura dei vacanzieri, con serietà e professionalità. Per due settimane diventano come degli “angeli custodi” nelle uscite, aprendo le loro case per farci immergere nel loro mondo, ma soprattutto trasmettono la loro contagiosissima allegria e una forte voglia di vivere

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