Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

Neo-nato


Dal diario di Stefania, vacanziera 2017

"Mentre sono qui ricevo la lieta notizia della nascita di Carlotta. A darmela é la mia amica Federica parecchie ore dopo il parto. Lei e la bimba (3,7 kg) stanno bene. Due giorni dopo mi avvisa che lascia l'ospedale e torna a casa. Nel momento in cui ricevo la notizia sono a Nacala a visitare il distretto per la prevenzione della tubercolosi. Arrivando al distretto non posso non soffermarmi a guardare il gruppo di donne con i loro bambini in attesa di una visita. Tra queste spicca una donna di una certa età  (indefinita perché in Africa é così,  non si riesce ad abbinare un volto a un numero). É una donna piccolina e "vecchia" per dare alla luce un figlio. Tra le sue braccia un fagotto avvolto in capulane...  la testolina che spunta é quella di un neonato. E mai termine fu più appropriato. Sono le 16.00. Quel fagotto ha solo 6 ore di vita. Accanto alla "vecchia" signora c'è la  neo mamma... una giovane donna... in piedi.. . Anche lei avvolta in coloratissime capulane. Avrà 15/16 anni e il volto segnato dai dolori del parto e dalla rassegnazione a questa vita che in quel momento é rappresentata da un'attesa infinita per una visita (e neppure certa). Lo sconcerto da parte mia... la naturalezza da parte loro. E il paragone sorge spontaneo: nell'altro emisfero c'è Carlotta nella sua culla con il suo bel vestitino; in questo emisfero c'è un esserino senza nulla. Benvenuta in questo mondo, che per te sarà ricco di agi ma soprattutto di infinito amore, Carlotta. E benvenuto in questo mondo anche a te "fagottino", che di agi non  ne avrai. A te, creatura indifesa, auguro di ricevere almeno la metà dell'amore che riceverà Carlotta."

Grazie Stefania per questa bellissima condivisione!

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