Alcuni di voi forse l'avranno già visto, ma se ancora non lo avete fatto vi consigliamo di guardare “Il ragazzo che catturò il vento”, disponibile su
Netflix e ispirato all’omonimo libro, scritto da William
Kamkwamba per
raccontare la sua storia. Avrete modo di emozionarvi, scoprire il Malawi e la
vita di questo fantastico ragazzo, fatta di sogni, speranze ma anche di tanto
impegno e determinazione.
William è un ragazzo originario del villaggio di
Masitala, situato nel nord-est del Malawi a 2 ore di macchina dalla capitale.
Nato in una famiglia modesta, è il più grande e l’unico maschio dei 7 figli
avuti da una coppia di agricoltori.
Riesce a completare gli studi alla Wimbe Primary School ed è ammesso alla scuola Kachokolo Secondary School,
che riesce però a frequentare solo per pochi mesi. Il Malawi, infatti, nel 2001
viene colpito da una grande carestia e il padre non ha più la possibilità di
pagare la retta annuale (di 80 dollari).
Invece di rinunciare alla propria formazione, William
decide di prendere in prestito dei libri dalla vicina biblioteca della scuola
primaria, per continuare a studiare in autonomia. Frequentando la biblioteca
rimane colpito dalla copertina del libro americano “Using Energy”, dove sono
rappresentate delle pale eoliche. Proprio dalla lettura di questo libro, prende
spunto per aiutare la sua famiglia in questo momento difficile. Riesce a
costruire il primo mulino a vento per fornire elettricità alla sua casa,
sostituendo il cherosene (peraltro molto costoso e dannoso per la salute) con
l’energia eolica. Ricorre inoltre a materiali di recupero per costruire delle
pale di 5 metri utili a far funzionare quattro lampadine e due radio.
Le
invenzioni che l’hanno reso famoso però sono state quelle di un mulino con pale
di 12 metri, utilizzato per l’irrigazione dei campi e la costruzione di una pompa
a energia solare, che ha portato per la prima volta l’acqua corrente potabile
al suo villaggio.
Il Daily Times di Blantyre ha raccontato per primo la
storia di William, facendolo diventare famoso in Malawi; successivamente è
stato il Wall Street Journal a divulgare la sua storia a livello internazionale.
William è stato inoltre il vincitore di numerosi premi tra i quali, nel 2010, il GO Ingenuity
Award conferitogli dalla GO Campaign di Santa Monica, organizzazione non profit
che si propone di sostenere i giovani inventori e ne propone la collaborazione
per la pace nel mondo. Nello stesso anno, in Germania, gli è stato conferito il
Premio Futuro in occasione dell'assegnazione del Premio Corine, consacrandolo
tra i sostenitori di spicco dell'Ecosostenibilità e del Greenpower. Nel 2011 è
stato tra i primi ad intervenire alla Google Science Fair.
E’ solo grazie al suo discorso alla conferenza TED nel 2007, disponibile al seguente link https://www.ted.com/talks/william_kamkwamba_on_building_a_windmill#t-234898, e alla celebre frase pronunciata nel suo
discorso “I went to the library, I read a book about making a
windmill. I tried it, and I made it”, che
William ha potuto ricevere diversi contributi per continuare i suoi studi e conseguire
la laurea negli Stati Uniti presso il Dartmouth College, dimostrando che con impegno e fatica si può arrivare ovunque.
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