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Visualizzazione dei post da marzo, 2017

Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

ADPP Mozambico

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Siamo arrivati ieri sera e questa mattina, dopo una buona colazione, siamo andati a visitare l’Istituto Politecnico e alcuni asili di HUMANA, qui in Mozambico chiamata ADPP, acronimo di Ajuda de Desenvolvimento de Povo para Povo. ADPP è la consorella mozambicana di HUMANA People to People Italia ed è presente in Mozambico sin dagli anni 80 con oltre 60 progetti. Durante le due settimane avremo la possibilità di visitare numerosi progetti , accompagnati da Omar, il referente locale per l’Istituto di Nacala. Questa presa di consapevolezza che si ha toccando con mano i progetti di HUMANA ci permette di vedere quanto sono importanti e quale grande impatto hanno nella comunità. Qualcosa di molto bello e toccante per noi volontari è proprio vedere l'impatto che ha la presenza di ADPP all'interno della comunità. Inoltre ogni volta che ci troviamo nella comunità per qualche attività, nascono sempre vari sentimenti: curiosità verso il diverso, voglia di conoscere, accoglienza, gra

Bem-vindo!

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“Dopo aver lasciato la strada principale di Nacala, si percorrono alcuni chilometri di discesa sterrata fino ad arrivare quasi al mare. Qui, in una posizione scenografica si trova l’Istituto Politecnico di HUMANA: un insieme di casette gialle basse, che ospitano aule, sale comuni, dormitori. Tutto è curatissimo: della manutenzione ordinaria e della pulizia si occupano direttamente gli studenti, che vi si dedicano tutte le mattine prima delle lezioni” (Monica B.) Ed è proprio in questo angolo di mondo che si scatena la magia: si respira la voglia di vivere, studenti che ballano, cantano e accolgono il gruppo di volontari arrivati dall’Italia. Si può sentire l’emozione nell’aria, una curiosità reciproca di conoscersi, con l’imbarazzo iniziale di chi si conosce per la prima volta. Gli studenti dell’Istituto di Nacala rompono subito il ghiaccio intonando canzoni mozambicane e creando un’atmosfera di divertimento in mezzo alla natura che circonda Muzuane. Stanchi dopo un viaggio in aer

Muzuane #1 impressions

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Volevo incontrare l’Africa attraverso i suoi abitanti, e non ho trovato filtri. Volevo avere tempo per vivere il mio tempo, perché infondo ero in vacanza, e Muzuane ha tenuto il ritmo. Volevo vedere il cielo da di là, e le stelle sono uno spettacolo! Volevo fare le foto e la luce è indimenticabile, e le foto sono bellissime. Volevo capire cos’è un progetto in un paese in via di sviluppo e ho provato ad immaginarmi Muzuane senza ADPP. Ho sognato spesso il mio incontro con l’Africa e sono orgogliosa che a presentarmeLa sia stata Muzuane. Grazie.  Scopri anche tu come partire per le Vacanze Solidali di HUMANA! Clicca qui per scoprire il programma per l'estate 2017 :)

In partenza!

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Milano Malpensa. Ore 22.45 Cominciamo bene. Ho pensato. Nonostante l’ora non di punta, incidente e coda in tangenziale. Quasi lo perdo. Non sarebbe la prima volta. Tutto è andato per il meglio alla fine, tra l’imbarco delle valige e il check in non mi è sembrata nemmeno lunga l’attesa. Son seduta al mio posto, primo di tre voli, destinazione Qatar. Non è nemmeno la prima volta che volo dalla vecchia Europa ad un altro continente ma questa è diversa per tante ragioni, prima di tutto non ho addosso quell’agitazione che si ha tutte le prime volte, ma una consapevolezza placida che quello che mi attende, per difficile o diverso da come me lo immagino che possa essere, mi regalerà sicuramente qualcosa che difficilmente mi dimenticherò; seconda questione: l’Africa. Probabilmente la mia deformazione professionale al contrario mi aveva fatto allontanare lo sguardo da questo continente. Mi spiego, sono antropologa, di solito un antropologo che poi sceglie di farlo per professione si speci