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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

Le accademie di HUMANA

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"HUMANA mi ha aiutato a trovare un perfetto equilibrio tra sostenendo la mia famiglia e sostenendo il mio sogno" L'India è costituita da milioni di bambini che lavorano per sostenere finanziariamente la loro famiglia, spesso sacrificando l'educazione e la possibilità di un futuro migliore a fronte di una povertà paralizzante. Harkesh Bairwa, un ragazzo di quindici anni, ha lavorato per sostenere la sua famiglia mentre ha sempre nascosto segretamente un sogno per studiare e migliorare il suo futuro. Harkesh appartiene a una famiglia di 6 persone e vive in uno slum a Malviya Nagar, Jaipur. Entrambi i suoi genitori fanno un duro lavoro manuale in un cantiere, ma a causa della natura irregolare di questo lavoro, non sono stati in grado di sostenere economicamente l'intera famiglia. Dal momento che sua sorella contribuisce prendendosi cura di tutti i lavori domestici e i suoi fratelli minori vanno a scuola, è responsabilità di Harkesh di colmare questi buchi finanz

Le donne di Muzuane

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Ed ora un po' di spazio per le donne.... Le meravigliose donne africane...tutte colorate dentro le loro sgargianti e fantasiose capulane... con in faccia spesso una strana “crema di bellezza”! Non so bene cosa fosse, credo una miscela di qualche olio ed erbe, di un colore chiaro e di aspetto granuloso. Loro sono sempre in movimento,e fanno tutto. Ricordo di aver pensato che queste donne lavorino “in parallelo” e non “in serie”! Nel senso che le loro attività non si susseguono una alla volta, ma si accavallano, per esempio allattano i bambini mentre tagliano la legna o mentre trasportano chili di cose sopra la testa per chilometri. Vanno a prendere l'acqua, si occ upano della terra, degli animali, vendono anacardi lungo la strada, insomma...non ho mai capito che cosa non facciano! Dal diario di un vacanziere solidale

Muzuane

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Muzuane è un’insieme di suoni, colori, odori, immagini, situazioni e sensazioni che ogni giorno ti riempiono il cuore, a volte di gioia a volte di disperazione. La vita è così semplice da poter essere spazzata via in un attimo e se arrivi a 35 anni sei fortunato, fai parte delle persone “anziane”. La vita è così meravigliosamente semplice, manca tutto ma allo stesso tempo senti che non ti manca nulla perché l’unica preoccupazione è quella di vivere. Vivere avendo il tempo per assaporare tutto ciò che ti circonda, i meravigliosi tramonti e l’allegria dei bambini, la fatica delle donne che con inesauribile forza procurano tutti i giorni cibo e acqua, la speranza e la gioia degli studenti di imparare qualcosa che possa servire per migliorare un paese che il resto del mondo ignora e vuole continuare ad ignorare. Muzuane è Muzuane, non la si può descrivere la si può solo vivere…..e amare. Dal diario di una vacanziera solidale