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Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fus...

Asta solidale: il dipinto realizzato da Maria De Ruvo

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Dipinto dell'artista Maria De Ruvo, che verrà messo all'asta durante l'inaugurazione della mostra La mostra fotografica " Progetto Alegria ", a Collegno (TO) dal 7 al 17 dicembre, ospiterà inoltre anche il dipinto realizzato dall'artista e volontaria Maria De Ruvo. Il soggetto del dipinto, realizzato con la dot-art, è Abiba Usasene Sualehe, uno dei bambini incontrati da Maria nell’asilo di HUMANA in Mozambico. Maria ha deciso di donare a HUMANA il dipinto e in occasione dell' Inaugurazione della Mostra Fotografica "Progetto Alegria" , sarà possibile partecipare all'asta solidale per aggiudicarsi il quadro! Contattaci per maggiori info o ti aspettiamo a Collegno (TO)! Info: humana[@]humanaitalia.org

Mostra fotografica solidale "Progetto Alegria"

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Al via la mostra fotografica solidale “Progetto alegria. Construindo um novo dia”. Dal 7 al 17 dicembre, la Città di Collegno (TO) ospita la mostra fotografica a cura di Daniele Coltro ed Elena Roberto, in collaborazione con HUMANA People to People Italia. Il prossimo 7 dicembre, alle ore 19.30, sarà inaugurata a Collegno (TO), presso il Museo della Città Piazza Avis, la mostra fotografica solidale “ Progetto Alegria. Construindo um novo dia ”, a cura di Daniele Coltro ed Elena Roberto.Oltre 50 scatti per immortalare gestualità, attimi e sguardi delle comunità incontrate durante la Vacanza Solidale in Mozambico promossa dall’organizzazione umanitaria HUMANA People to People Italia. Un’esperienza di forte coinvolgimento, in cui colori, sorrisi e sguardi si uniscono, generando emozioni forti, uniche. Ora, grazie a questi scatti fotografici, il viaggio a contatto con le comunità di Nacala diventa quasi realtà anche per chi non è ancora partito alla volta del Mozambico. “Ho sempre am...

Giornata Mondiale della PACE

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La pace non è un sogno: può diventare realtà; ma per custodirla bisogna essere capaci di sognare. (Nelson Mandela)

Olivia Machel: la sfida dell'alfabetizzazione #giornatamondiale

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Una delle principali questioni sollevate dall'introduzione dei pasti scolastici è stata: se i bambini perdono la scuola meno di prima, perché non migliorano il loro conseguimento didattico? Una delle risposte è stata l'osservazione che i bambini hanno frequentato la scuola, ma non si sono assimilati ai soggetti insegnati, anche perché non conoscevano la lingua in cui i soggetti sono stati insegnati, in questo caso la lingua portoghese. Ci sono diversi progetti attivi volti ad aumentare la partecipazione scolastica (come il progetto Food For Knowledge),  ma nonostante questo, continua ad esserci un divario tra il miglioramento dei risultati degli studenti. La causa di questo problema è la lingua con la quale si svolgono le lezioni. Molti bambini infatti non parlano portoghese e non sono quindi in grado di seguire le lezioni. Al fine di ovviare a questo divario di maggiore numero di partecipazione degli studenti e dei risultati ridotti, HUMANA ha deciso di introdurre, nella sec...

Girls Inspire

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Il progetto Girls Inspire finanziato dal Commonwealth of Learning e realizzati da ADPP, consorella di HUMANA Italia, ha come obiettivo la formazione di 160 ragazze che hanno partecipato ai corsi offerti dal progetto e i suoi partner. Delle 160 ragazze, 133 hanno partecipato al corso di cucina e 27 al corso di energia elettrica. Il progetto nasce per la lotta contro le disuguaglianze sociali e per il sostegno delle ragazze che hanno abbandonato precocemente la scuola e che vivono in condizioni precarie a causa di estrema povertà e senza opportunità di lavoro. In altri casi, per matrimoni prematuri, sono già madri e hanno bambini piccoli senza mezzi di sussistenza. Il progetto cerca di prevenire il matrimonio prematuro, precoce e forzato (CEFM) attraverso l'istruzione e la formazione aperta. HUMANA ritiene che l'emancipazione delle donne e delle ragazze dia loro la possibilità di plasmare il proprio futuro, fornendo opportunità di apprendimento, uno dei migliori investi...

Dai ricordi di Stefania

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Dal diario di una vacanziera 2017...Stefania <3 A quasi una settimana dal mio rientro dal Mozambico... Non c'è minuto che non pensi a cosa ho lasciato lì... Non c'è giorno che non pensi a tutte quelle emozioni positive vissute all'ennesima potenza pensando, per la prima volta, solo a me e alle mie sensazioni per immergermi in un sogno chiuso in un cassetto da troppo tempo ... E Oggi, a chi mi chiede ... com'è stata quest'esperienza... Com'è l'Africa? Inizio a parlare ininterrotamente ma poi mi rendo conto che è impossibile far capire del tutto come è andata...perché L'AFRICA NON PUOI RACCONTARLA, MA PUOI SOLO VIVERLA... ♡ Perché L'Africa è un concentrato di emozioni quando la vivi, ed un pugno nello stomaco quando te ne allontani. L'Africa che ho conosciuto io è gente che cammina lungo le strade...quasi mai a mani vuote, è gente che cammina a tutte le ore lungo strade infinite, lungo le spiagge, tra i cespugli...è gente che salta s...

Dai ricordi di Elena

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Dal diario di una Vacanziera 2017...Elena <3 Di ritorno da un viaggio di Vita... scambierei immediatamente il mio pavimento liscio di casa, la doccia calda, l'acqua che si può bere senza problemi, la macchina comoda e tutto il resto per vivere ancora qualche momento a Muzuane con ADPP... Tra le centinaia di foto scattate questa rappresenta al meglio ciò che mi ha regalato l'Africa, Humana Italia, i ragazzi della Casa de Hospedes e tutti coloro che ho incontrato.. una bimba dell'Ilha de Mozambique nel quartiere povero: affacciata ad una porta, la sicurezza di non uscire ma la curiosità di guardare fuori per incontrare un viso sorridente che tende una mano e avere come risposta un bacino mandato nel vento... questo è stato e rimarrà: la spontaneità, la semplicità , l'umilità e la fierezza allo stesso tempo... Auguro a ciascuno di voi che legge queste parole di aver la voglia, la possibilità e il coraggio di intraprendere un'esperienza così forte e bella. Torn...

Un ringraziamento particolare

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Le vacanze solidali di HUMANA ti portano ad avvicinarti a una realtà così lontana, ma così vicina. Maria, vacanziera 2017, l'ha sentita vicina a sé ancora prima della partenza. Il suo entusiasmo ha creato subito una catena di bellissime iniziative, grazie anche alla partecipazione attiva della Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa (" Con Luciana Littizzetto le nocciole diventano solidali "). Da qui è nato uno speciale "gemellaggio" tra la Nocciola di Langa e l'Anacardo del Mozambico. Ma non è tutto! La nostra Maria e tutte le persone che hanno creduto nel progetto di HUMANA non si sono fermate qui, ma hanno concretamente dato un aiuto ai ragazzi di Nacala, nel nord del Mozambico. Grazie alle donazioni di Maria e i suoi amici e all'aiuto dei volontari delle Vacanze Solidali, ora gli studenti dell'Istituto Politecnico di HUMANA hanno un meraviglioso campo da basket e delle divise nuove per potersi cimentare nello sport e passare de...

Fuoco

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Dal diario di Valeria, vacanziera 2017 Fra gli scenari africani ce n’è uno che mi sta particolarmente a cuore.  Quando tornavamo dalle attività pomeridiane capitava che fosse già sceso il buio. In Mozambico il sole tramonta molto presto, e i villaggi più poveri si trovano ad affrontare il problema della luce, mancando di corrente elettrica. Fra questi villaggi c’è anche Muzuane. Sulla via del ritorno passiamo sempre attraverso Muzuane: ed ecco che fra la poca boscaglia si intravedono alla fioca luce del crepuscolo i fuocherelli all’esterno delle abitazioni. Ovunque si scorgevano piccoli fuochi, e spesso chinati su essi anche le grandi donne africane intente a preparare la cena. Qui i fuochi non sono grandi: hanno solo qualche fiammella, che basta però a creare quel tepore necessario a scaldare e cuocere. Scaldano le persone, ma soprattutto scaldano il cuore. Il fuoco è uno dei marchi di questa esperienza: segnerà molti altri momenti, come molti tramonti sulla spiaggi...

Neo-nato

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Dal diario di Stefania, vacanziera 2017 "Mentre sono qui ricevo la lieta notizia della nascita di Carlotta. A darmela é la mia amica Federica parecchie ore dopo il parto. Lei e la bimba (3,7 kg) stanno bene. Due giorni dopo mi avvisa che lascia l'ospedale e torna a casa. Nel momento in cui ricevo la notizia sono a Nacala a visitare il distretto per la prevenzione della tubercolosi. Arrivando al distretto non posso non soffermarmi a guardare il gruppo di donne con i loro bambini in attesa di una visita. Tra queste spicca una donna di una certa età  (indefinita perché in Africa é così,  non si riesce ad abbinare un volto a un numero). É una donna piccolina e "vecchia" per dare alla luce un figlio. Tra le sue braccia un fagotto avvolto in capulane...  la testolina che spunta é quella di un neonato. E mai termine fu più appropriato. Sono le 16.00. Quel fagotto ha solo 6 ore di vita. Accanto alla "vecchia" signora c'è la  neo mamma... una giovane donna......

Dai ricordi di Valeria...leggerezza!

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Ecco le parole di Valeria, vacanziera di rientro da Muzuane, dopo aver trascorso due settimane nel progetto delle Vacanze Solidali 2017: "Mai come in questo luogo proverete un senso di tranquillità e leggerezza . I problemi e le angosce non passano la frontiera africana: qui non c’è spazio per questi. In Africa ci sono difficoltà maggiori da affrontare: procurarsi l’acqua al pozzo, preparare cibo per i proprio figli, affrontare la notte al buio totale. Di conseguenza, non c’è spazio per le nostre futili paranoie: provo quasi vergogna a pensare alle tipologie di problemi che assillano la mia mente. Improvvisamente il ritmo di vita africano ti investe: si vive con l’essenziale, ma lo si vive pienamente e lo si gode tutto. In Italia mi porto la leggerezza e l'autenticità, quella che ho incontrato nella corsa di un bambino, in un invito a danzare sul ritmo dei borghi, in un timido saluto dal ciglio della strada."

TCE - La storia di Nasma Jumabay

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"Mi sono sentita molto contenta di poter aiutare un’intera famiglia!" - Nasma Jumabay, responsabile del programma TCE nel distretto di Guijá, nei pressi di Chokwe in Mozambico. "Durante le mie attività di campagna porta a porta e il contatto interpersonale per mobilitare e sensibilizzare la comunità sul cambiamento di comportamenti rischiosi in relazione all'HIV / AIDS, alla tubercolosi e alla malaria, sono andata in una famiglia per fare incontri di sensibilizzazione con la madre di famiglia. Durante la conversazione con la donna abbiamo parlato dell'uso corretto e coerente dei preservativi come uno dei metodi di prevenzione dell'HIV e di altre malattie sessualmente trasmissibili. Ha detto che non indossa un preservativo durante il rapporto sessuale perché si fida di suo marito, anche se il marito è stato "in viaggio". Capire la situazione del marito che ha molti partner, ho mobilitato la signora per cambiare questo comportamento poiché può ess...

Vincere l'analfabetismo - La storia di Nzai

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Attraverso il programma di alfabetizzazione degli adulti proposto dal progetto Farmers Club di HUMANA, Nzai, una donna di 53 anni del villaggio di Funanani a Caia, Mozambico, si è opposta a tutte le probabilità e ai tabù per imparare ad usare il potere della penna, per migliorare le proprie capacità di vita e garantire migliori mezzi di sussistenza. Mi chiamo Nzai. Ho 53 anni. Sono un membro del club Funanani, nella località di Phaza sotto il posto amministrativo di Caia, provincia di Sofala. Ho iniziato a partecipare al club degli agricoltori creato dall'ADPP dopo essere stato mobilitato dai dirigenti del progetto Marieta e Orlando che svolgono attività di mobilitazione delle comunità nel mio villaggio. Come membro del club ho imparato molte nuove tecniche di coltivazione che mi hanno aiutato a migliorare i miei rendimenti. Con i proventi che ottengo dalla vendita del mio prodotto, sono in grado di acquistare materiale scolastico, cibo e vestiti. Durante la mia infanzia, non...

Il primo gruppo di vacanzieri è arrivato!

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Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo. Ed è proprio in questi giorni che il primo gruppo di vacanzieri ha fatto il primo passo verso Nacala! Nelle due settimane di vacanze solidali a Muzuane si svolgono numerose attività: Volontariato, Visita dei progetti, Escursioni nelle spiagge locali...ma non solo questo. C'è la conoscenza di una cultura che sembra così lontana, ma che è in realtà così vicina, la scoperta dell'altro e i sorrisi dei bimbi.

Le donne di Muzuane

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Ed ora un po' di spazio per le donne.... Le meravigliose donne africane...tutte colorate dentro le loro sgargianti e fantasiose capulane... con in faccia spesso una strana “crema di bellezza”! Non so bene cosa fosse, credo una miscela di qualche olio ed erbe, di un colore chiaro e di aspetto granuloso. Loro sono sempre in movimento,e fanno tutto. Ricordo di aver pensato che queste donne lavorino “in parallelo” e non “in serie”! Nel senso che le loro attività non si susseguono una alla volta, ma si accavallano, per esempio allattano i bambini mentre tagliano la legna o mentre trasportano chili di cose sopra la testa per chilometri. Vanno a prendere l'acqua, si occ upano della terra, degli animali, vendono anacardi lungo la strada, insomma...non ho mai capito che cosa non facciano! Dal diario di un vacanziere solidale

Muzuane

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Muzuane è un’insieme di suoni, colori, odori, immagini, situazioni e sensazioni che ogni giorno ti riempiono il cuore, a volte di gioia a volte di disperazione. La vita è così semplice da poter essere spazzata via in un attimo e se arrivi a 35 anni sei fortunato, fai parte delle persone “anziane”. La vita è così meravigliosamente semplice, manca tutto ma allo stesso tempo senti che non ti manca nulla perché l’unica preoccupazione è quella di vivere. Vivere avendo il tempo per assaporare tutto ciò che ti circonda, i meravigliosi tramonti e l’allegria dei bambini, la fatica delle donne che con inesauribile forza procurano tutti i giorni cibo e acqua, la speranza e la gioia degli studenti di imparare qualcosa che possa servire per migliorare un paese che il resto del mondo ignora e vuole continuare ad ignorare. Muzuane è Muzuane, non la si può descrivere la si può solo vivere…..e amare. Dal diario di una vacanziera solidale

Il cielo di Muzuane

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 Ah ecco! Il mare…la baia…le barchette dei pescatori e le lunghissime reti distese sulla spiaggia, e poi pensieri legati al turismo. Che fortuna che non siano ancora arrivati gli stabilimenti balneari, i lettini, gli ombrelloni e tutte quelle “pensate” per far star bene i vacanzieri! Credo che così come stanno ora le cose gli abitanti non potrebbero che ridere di chi si stende su un telo mare a prendere il sole. Io ci ho provato. Una donna, prontamente, mi ha chiesto se per caso stessi male!!! Ovvio: l’unico motivo per cui una persona rimane stesa per terra di giorno può essere solo perché si sente male!!! Non si va a Muzuane per villeggiare. Passare del tempo lì non vuol dire andare in vacanza, significa piuttosto andare a nutrire lo spirito. In certi momenti, infatti, basta anche solo alzare il naso al cielo per vedere un Firmamento di stelle…tantissime luminosissime...per scorgere, infine, la Croce del Sud!!! Che emozione! Sembra un aquilone! Fin da bambina mi facevo affasci...

Pensieri serali a Nacala

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"L'Africa parla di un bisogno, uno dei più importanti nell'essere umano; il bisogno di essere amati ed essere riconosciuti; che noi spesso nel nostro modo di vivere camuffiamo fino a renderlo invisibile, ma quest'esperienza mi ha insegnato che è più importante essere sereni che essere felici. Una serenità che nasce quando comprendo da quei posti che è folle vivere con l'aspettativa di essere sempre migliori, sempre perfetti sempre all'altezza e sempre così costruiti da ciò che gli altri si aspettano da noi. Quando a noi tutti basta veramente poco per vivere e quel poco che è tutto per un mondo che dimentica che una vita vuota è peggio di una vita sofferta perché un gesto, una carezza, uno sguardo trasmettono vita, calore, passione e anche la sofferenza ci ricorda che siamo vivi e non persi nell'apatia, nell'indifferenza, nel vuoto. L'Africa mi ricorda che tutto è vita e noi siamo vivi quando amiamo." Dal diario di una vacanziera solidal...

Smile! :)

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 “Il momento del pasto, come pausa dal lavoro, è piacevole anche per altri motivi: innanzitutto le persone che si aggregano per mangiare sono tantissime, e così è sempre un momento festoso, ma poi quasi sempre tutti cantano…ballano… beh…in realtà…ogni momento lì è buono per cantare e ballare, ho notato una fisicità incredibilmente accentuata. Forse non sono culturalmente abituati a parlare delle loro emozioni, ma la loro modalità di esprimerle è straordinariamente potente! I Mozambicani trasmettono una intensa carica emotiva con le loro movenze…anche i bimbi piccolissimi hanno una capacità innata di muoversi e danzare come se avessero alle spalle una scuola di formazione. Ancor più poi, colpiscono gli occhi profondi, i loro sguardi sono energia pura, che pervade come una forza misteriosa e benefica. La stessa forza la ritrovo anche nella loro risata, che definirei... contagiosa!! E quanto ridono poi!! Sembrano sempre felici. Ma forse lo sono! Mi sono chiesta quale sia l’ingredie...

La Comunità di Muzuane

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“La gente lì vive in Comunità e per la Comunità. Nessuno è abbandonato a sé stesso. C’è da dire che proprio tale sistema di vivere sia il lato che più mi ha impressionata positivamente. Sopra ogni altra cosa. La differenza di clima è solo una scusa superficiale per parlare delle diversità che ci sono tra qui e lì. Quella principale è legata ad aspetti ben più profondi: tutto è in Comunità, tutto è pensato ai fini di un bene comune, non c’è la necessità di emergere o di possedere beni privati, perché perfino la casa è un luogo essenziale: solo fango e bambù. Un villaggio di case costruite solo di fango e bambù!! C’è chi si sente un pochino più creativo e sa abbellire il proprio territorio con quello che può trovare per terra, lungo i sentieri o nel lungomare, o con ciò che può costruire con le proprie mani.” Dal diario di una Vacanziera Solidale