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Visualizzazione dei post da giugno, 2016

Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

La forza di un sorriso

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Un grande sorriso e una ragazza piena di sogni. Questa è la storia della dolce Tela , ragazza di 13 anni, studentessa dell'asilo-scuola di ADPP a Mpaco , nel nord del Mozambico.  Mentre parla, Tela non si smette di comunicare anche col suo viso, la felicità per ciò che ha va oltre tutte le sfide che ha affrontato nella sua vita . I suoi genitori sono divorziati e dopo la scomparsa del padre, si è trasferita nel quartiere di Mpaco presso la famiglia di sua mamma Ajira. Mpaco è un bairro (quartiere) molto piccolo, non c'è la corrente elettrica e l'unica scuola che accoglie i ragazzi e i bambini è l'asilo di ADPP di Manuel. Si è affezionata molto a questa nuova casa e la sera si ritrova spesso a giocare con le sue amiche nel bairro: confidenze sui propri sogni e segreti, questo è quello di cui parlano quando il sole cala e l'unica luce presente a Mpaco è quella della luna . " Ogni volta che gioco insieme alle mie amiche e torno a casa saltellando felice,

Ricette dal mondo #1

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In Mozambico, l’influsso della colonizzazione portoghese si fa ancora sentire nella cucina della capitale. Così, il piatto che si chiama Matata è realizzato con molluschi (cozze, vongole) cotti nel vino di Porto, insieme ad arachidi finemente tritate ed a teneri germogli di frutti. La manioca , il mais, la zucca (anche le foglie, sia della manioca che della zucca), i fagioli, la salsa d’arachide, la noce di cajú (anacardo), la noce di cocco e il suo olio, sono ingredienti tipici della cucina contadina mozambicana. La cucina mozambicana fa ampio uso di crostacei (aragoste, astici, gamberi), che sono considerati tra i migliori del mondo. Il Mozambico è anche il maggior produttore ed esportatore, verso l’Oriente, di Trepang (mollusco seccato, in particolare i saporitissimi “cetrioli di mare”). Si produce molto riso, nelle valli dello Zambesi e del Limpopo, ma soprattutto il Mozambico è rinomato come uno dei grandi esportatori di tè verde.    Fra le specialità gastronomiche della capita

Una scuola, una famiglia

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"Col passare degli anni ho coltivato sempre più esperienza e mi piace pensare di essere il padre di tutti i miei studenti" Manuel Patricio, 36 anni, è un maestro presso gli Asili di ADPP a Nacala, nel nord del Mozambico. Il suo asilo è stato ristrutturato anche con l'aiuto del progetto delle Vacanze Solidali di HUMANA. Appena si entra nella prima classe dell'Asilo di Mpaco, la struttura dove Tela è studentessa , si respira un'aria di vera serenità: tutti gli alunni sono seduti, intenti a scrivere sui loro quaderni. Non appena entriamo, lanciano una veloce occhiata a Manuel, che fa un cenno di sì, così i bambini si alzano e cominciano a cantarci la canzone di benvenuto. " Bem-vindo na escolinha de Mpaco, bem-vindo na escolinha de Mpaco! " Mentre alcuni bambini giocano, Manuel osserva tutto con l'occhio di un professore, vigile e apprensivo. La sua vita da insegnante non inizia però così in fretta...una forte dedizione per l'insegnamento e

Un esempio da seguire

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"Ci alziamo ancora prima dell'alba per fare colazione, lavarci i denti e prepararci per una meravigliosa giornata a scuola!". La piccola Sunita, 9 anni, intona queste parole nella sua lingua nativa, il Bhili , mentre cammina davanti a noi, creando delle piccole nuvole di polvere. Per Sunita riprendere la scuola è stata una sorpresa meravigliosa : un anno fa aveva dovuto lasciare la scuola per tornare nel quartiere di Gujarat da Surat. La sua è una delle tante famiglie che migra stagionalmente, di quartiere in quartiere, andando via dai campi aridi, per poi ripetere il ciclo e tornare a "casa". Nel mese di giugno 2015 i volontari di HUMANA People to People hanno conosciuto la famiglia di Sunita. Inizialmente la sua famiglia non era convinta dell'iscrizione di Sunita alla scuola sostenuta da HUMANA, in quanto era un membro della famiglia importante per la vendita di frutta e verdura al mercato. Ma la forza dei volontari di HUMANA ha avuto la meglio e Sun

Pronta alla partenza?

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“ Pronto alla partenza, si accorcia la distanza ” Pronta alla partenza? La domanda che mi sento rivolgere più spesso in queste settimane. Ma come si fa a sapere quando si è pronti per la partenza? Forse quando è pronta la valigia? Quando si compra il biglietto aereo? O quando è finito il giro dei saluti? Forse, invece, non si può mai essere veramente pronti per la partenza… Non è il mio primo viaggio con destinazione Africa , e non lo è nemmeno con destinazione Mozambico. Questo però non mi impedisce di assaporare la novità e il desiderio di vivere questa nuova esperienza! I vacanzieri sono tutti molto pieni di entusiasmo e si aspettano moltissimo. Sarà mio compito accompagnarli in questo Paese così grande e così lontano dal nostro per un incontro profondo e sicuramente un po’ speciale con la comunità di Muzuane. Il contatto con le persone, il tuffo in una nuova realtà, una comunità intera da conoscere sono gli aspetti che potranno far nascere un cambiamento, che inizierà dal no

Cosa fare da grande?

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La storia di Tarannum Parveen è tra quelle che più mi ha colpito della mia visita in India. Durante il nostro incontro ha sempre un bellissimo sorriso pieno di serenità e di soddisfazione per il lavoro che svolge. Parveen è infatti, una giovane insegnante di una delle Academy for Working Children di Jaipur. Sì è corretto, una scuola per bambini lavoratori . Bambini e ragazzi che hanno dai 5 ai 15 anni, ed ogni mattina si svegliano prestissimo per girare i sobborghi di Jaipur a raccogliere bottiglie di plastica e altri rifiuti riciclabili, da cui guadagnare qualche rupia per contribuire al bilancio familiare. Le Academy di HUMANA India accolgono questi bambini e gli offrono un'istruzione completa. Oggi Parveen è la loro insegnante, ma fino a pochi anni fa era una di queste bambine , si svegliava presto, andava a lavorare e poi poteva andare a scuola. Mi racconta che è stata fortunata, pur essendo nata in una delle numerose baraccopoli che circondano Jaipur, suo padre h

Mi chiamo Aleixo Andre...

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...sono mozambicano e vorrei raccontarvi la mia storia. Una storia che è nata in salita, una salita molto ripida, ma che grazie ad alcune persone che ho incontrato lungo il mio cammino è diventata più pianeggiante. Sono nato in provincia di Manica, zona nel centro del Mozambico, in una cittadina chiamata Chimoio da una famiglia molto povera. La situazione economica e familiare le ricordo ancora come tragiche, papà spesso beveva e aveva la mano pesante, sia con mia mamma che con noi tre figli, mamma era quindi costretta oltre che a subire violenze fisiche e psicologiche anche a dover provvedere a trovare i soldi per acquistare il cibo. Ancora bimbo ho deciso quindi di lasciare casa e ho preferito vivere per la strada e così   ho cominciato e sperimentare vari metodi per sopravvivere senza soldi. Ricordo che dormivo nelle strade della città, cercavo ogni possibile rifugio per potermi proteggere dalle intemperie, nascondendomi da qualsiasi pericolo si poteva incontrare, fosse u