A Muzuane è
situata una delle pochissime Scuole di
Arte mozambicane. Questa è gestita da Sabino Amisse e da Andreia Oliveira. Sabino è un
artista a 360 gradi: pittore di Batik (trasposizione su tela di vita
quotidiana) e quadri, cantante, suonatore di Batuk (bonghi) e maestro nell’Istituto
Politecnico di ADPP.
Entrambi dedicano
anima e corpo alla Scuola di Arte e ai bimbi che la frequentano. Ogni
pomeriggio dipingono, cantano, ballano e servono una piccola merenda ai loro
piccoli artisti.
Sabino riesce a vendere le sue opere d’arte e alcuni articoli fatti con le “capulane”
(un tipo di sarong usato come gonna, come fascia porta-bambini e in tanti altri
modi) presso dei mercati locali e nazionali dedicati alla promozione dell’arte.
Oltre al lavoro
nella scuola, si prendono cura
personalmente dei bimbi che si trovano in condizioni famigliari peggiori.
Hanno preso in affidamento due bambini, accogliendoli direttamente nella loro
casa e sostengono anche le spese di altri bambini, che però hanno l’opportunità
di vivere con i loro genitori. Uno di questi bambini è Gito.
Gito oggi ha 15 anni ed è orfano di entrambi i genitori. É un tipo molto
sveglio e attivo, uno di quei ragazzi a cui non serve spiegare le cose.
Da bambino aveva gli amici “sbagliati” ed era diventato in fretta un piccolo
ladro; un giorno conobbe Sabino e Andreia. Iniziò a frequentare la scuola
d’arte e qui scoprì di essere molto bravo a dipingere. Anzi, come dice lui, qui
ha imparato tutto: a suonare il tamburo e tanti altri strumenti, a scrivere,
leggere, contare e anche a divertirsi con la danza. Per aiutarlo ad
allontanarsi da questi "amici" Sabino e Andreia lo invitarono a vivere
nella loro casa e così, negli ultimi due anni, Gito ha potuto vivere con loro,
andare a scuola al mattino e dipingere al pomeriggio.
In seguito, le cose si sono complicate. La scuola di arte ha chiuso, per
assenza di iscritti: sono pochi i genitori disposti a mandarci i propri figli,
a investire fondi nell’arte. Gito è andato a vivere col fratello maggiore e
frequenta le scuole elementari, nonostante la sua età, ma è bravo e recupera in
fretta. Gito sogna ancora la sua vecchia scuola d’arte e spera che riaprirà, un
giorno.
È anche per i ragazzi come lui che HUMANA s’impegna nello sviluppo di
un’economia sostenibile in Mozambico. Promuovere l’attuazione di progetti da
lasciare nelle mani della popolazione locale e creare strutture di ricezione
turistica gestite dalla gente del luogo anziché da grandi catene di hotel
internazionali permette al denaro di fluire localmente, a beneficio della
popolazione che vive sul territorio e non di un’impresa straniera. Dobbiamo
creare opportunità di lavoro locali (un lavoro sostenibile, equo ed
eco-friendly) per permettere a Gito e
tanti altri di coltivare le proprie passioni, mantenersi con un lavoro
dignitoso e dare ai propri figli l’opportunità di studiare ciò che vogliono.
Volontarie indossano le capulane
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