Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

19 MARZO


Oggi è la festa del papà e vogliamo raccontarvi la storia di un padre mozambicano, che vive a Nacala. I turisti dell’anno scorso, in viaggio con il progetto “vacanze solidali”, lo hanno conosciuto durante la giornata del borsista; in questa giornata i volontari cucinano e consumano il pranzo a casa di uno dei ragazzi destinatari delle borse di studio, insieme a tutta la famiglia. Parte della quota partecipativa pagata dai turisti, infatti, viene devoluta ai ragazzi in difficoltà, così da coprire tutte le spese per studiare al Politecnico di Nacala. Ed è proprio la giornata a casa del borsista una delle attività preferite dei nostri turisti, anno dopo anno. L’anno scorso una delle borsiste conosciute fu Teresa Linha, detta “Teresinha”, ed è proprio di suo padre che vogliamo parlare.
In Mozambico non è comune vedere padri casalinghi. Sono sempre le donne ad occuparsi della casa e dei figli, mentre l’uomo lavora fuori casa. Anzi, molto spesso sono fratelli e sorelle maggiori ad occuparsi dei piccoli di casa, perché la madre è nei campi a lavorare. Un po’ come in Italia, è più comune che entrambi i genitori lavorino ma che sia solo la madre, poi, ad occuparsi anche della cucina, delle faccende domestiche, dei bambini. Non nel caso di Teresinha. Appena entrati nella casa, i turisti sono rimasti colpiti nel vedere che il padre si occupava della casa ed avrebbe cucinato con loro.
Giocava con i bambini piccoli con una dolcezza infinita, e sembrava considerare il suo ruolo di ‘padre casalingo’ come la cosa più normale del mondo” ci dice Clelia, responsabile delle vacanze solidali 2017 “ha stupito tutti in positivo e ci ha fatto riflettere: perché era così strano, per noi, pensare ad un padre così? Perché ci stupivamo, anziché considerarlo normale?”

Una piccola riflessione da fare nella vita di tutti i giorni: quanti padri vorrebbero restare a casa con i propri figli, in “paternità”, ma sono ostacolati dalla legge, dal lavoro, dal giudizio degli altri?
Quante donne suddividono le faccende domestiche con il proprio partner in modo equo, senza sentirsi in colpa o dare per scontato che sia “un lavoro esclusivamente femminile”?
Per questo 19 marzo, forse potremmo regalare a mariti e padri più tempo speso in casa, con i propri figli (e perché no, anche con le mogli!), ed impegnarci a superare certi pregiudizi: perché un padre che fa il casalingo non è un “mammo”, è un solo un papà come tanti altri. Prendersi cura dei propri bambini non è da “mamma”, è una cosa da “genitori”.
Perché io ho sentito tanto la mancanza di un padre sempre a lavoro, da bambina, come tanti altri, come forse anche voi, ma Teresinha no; e allora forse abbiamo qualcosa da imparare da lei e il suo papà. Perché il viaggio è anche questo: conoscere, riflettere, imparare, cambiare.
E chissà che i nostri volontari maschi dell’anno scorso, quando diventeranno padri, non si ricordino di Teresinha e non decidano di voler vedere lo stesso sorriso e condividere la stessa complicità anche con le proprie figlie.

Buona festa del papà a tutti!








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