Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

Dalla strada verso un futuro migliore

Nonostante la giovane età, Mário Alexandre, 11 anni, meglio conosciuto come "Marito", ha già vissuto un sacco. C'è stato un periodo in cui non sapeva cosa fosse la scuola, e ancora di meno sapeva cosa fosse una casa. Dal collegio dell' ADPP Children's Town
, Centro per bambini abbandonati e orfani, dove ora vive con altri 57 bambini vulnerabili, Marito ha solo un lontano ricordo delle strade di Maputo, dove è cresciuto dopo essere stato abbandonato sei anni fa dai suoi genitori nella provincia di Gaza.

Oggi, Marito viene spesso scelto per guidare le attività e per rappresentare il Centro in varie occasioni. E' uno degli studenti più interessati della classe quinta ed è in grado di scrivere meglio perfino di alcuni studenti del sesto anno.


Cosa piacerebbe fare in futuro a Marito?  Lui sorride timidamente prima di confessare: "Mi piacerebbe diventare un meccanico di auto." Nel frattempo, Marito continuerà costruire macchinine fatte di lattine, tappi e filo da pesca, così ammirate e ambite dagli altri ragazzi della Città dei Bambini.

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