Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

Una storia di successo!

Questa è la mission dell'aiuto allo sviluppo del People to People Mkushi College of Education nella provincia centrale dello Zambia. Il suo programma di insegnamento mira a fornire una formazione a tutto tondo per quegli studenti che si preparano a diventare zelanti insegnanti con la volontà, il cuore e le competenze per lavorare nelle zone rurali.

Nel 2009, DAPP ha firmato un Memorandum of Understanding (MoU) con il Ministero della Pubblica Istruzione per aprire otto istituti di istruzione in tutto lo Zambia. Lo scopo di DAPP Zambia è di creare sviluppo nelle comunità attraverso la condivisione di competenze necessarie, di conoscenza e degli strumenti per combattere la povertà, l'analfabetismo e le malattie.
La prima scuola è stata aperta nel distretto di Mkushi. Il Collegio ha aperto le sue porte per le prime ammissioni nel 2012 dopo che è stato ispezionato ed approvato dal Ministero dell'Istruzione, della Scienza, della Formazione Professionale e dell'Istruzione Precoce.

"Questa istituzione ha portato un sacco di gioia e di orgoglio. Quando sono arrivata in questo college ho sentito una connessione immediata, una sensazione istintiva di appartenenza. Sono molto soddisfatta del tipo di programma che viene portato avanti, poiché mira a formare un insegnante polivalente con la passione di insegnare nelle zone rurali", racconta Kawengo Kalunga, 24 anni, una dei primi 31 studenti a frequentare il Mkushi College of Education.
Ms Kalunga è entusiasta di trovarsi in questo contesto, soprattutto per il fatto che proviene dal distretto rurale di Shangombo nella provincia occidentale, dove il rapporto insegnante allievo non è bilanciato. 

"E' il periodo più felice della mia vita: aver intrapreso questo corso per l'insegnamento nella scuola primaria corona il mio sogno nato in classe quarta. Mi sto godendo la scelta professionale che ho fatto", ha detto con un sorriso. Ms Kalunga da allora ha continuato a sostenere l'amministrazione del Collegio nella sua iniziativa perché "continuare con questo tipo di lavoro significa combattere la povertà".

Il Mkushi College of Education, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, prevede un programma di formazione per sviluppare abilità nel campo informatico e nell'agricoltura, permette di affrontare viaggi nazionali e internazionali e di fare pratica nelle scuole del circondario.
Per molti il ​​desiderio di venire al Mkushi College of Education, nasce dopo una visita al campus. Lo studente Peter Mweene racconta: "Durante la nostra formazione abbiamo la possibilità di visitare le diverse comunità, soggiornare e mangiare con loro. Questo campus ci prepara a integrarci facilmente nelle comunità rurali una volta che completiamo il corso ".


Il direttore del Collegio, Kennedy Ng'andu, rivela che, nonostante i diversi successi, il college è ancora di fronte a una serie di sfide. "Io sono un manager orgoglioso, mi sento onorato di lavorare con gli studenti che vengono formati per diventare insegnanti delle scuole primarie rurali; il nostro obiettivo è quello di lavorare sulla mentalità e sugli atteggiamenti in modo che i nostri futuri insegnanti inizino ad apprezzare l'importanza di lavorare nelle scuole rurali. Se così non fosse, la comunità in generale rimarrebbe per sempre arretrata e sottosviluppata". Nelle scuole rurali, infatti, difficili da raggiungere, la richiesta di insegnanti è sempre elevata. "Siamo impegnati a formare gli insegnanti con un senso di responsabilità per dedicarsi principalmente alle scuole rurali, e non abbandonarle per trasferirsi nelle aree urbane".

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