Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

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  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

Tutto dipende dalla creatività del maestro


"Acertou, acertou, muito bem!" ( "E' corretto, è corretto, molto bene!") cantano all'unisono i bambini della classe seconda della scuola elementare di Machava, a Maputo, e fanno partire un forte giro di applausi per la loro compagna di classe che ha appena scritto la lettera "A" in modo corretto sulla lavagna. La canzone fa parte di un gioco che incoraggia i bambini a svolgere una parte attiva nella classe. La bambina, orgogliosa, ha appena raggiunto la sua scrivania quando i suoi compagni sono già in fila per scrivere la lettera successiva. Ognuno vuole essere applaudito.

"L'elemento più importante è quello di invogliare i bambini ad imparare. Per farlo è fondamentale la creatività del maestro", spiega Abílio Muteli Pelágio, 25 anni, studente dell' ADPP Teacher Training College di Maputo, quando gli è stato chiesto come insegna ai bambini a leggere e a scrivere. "Si può utilizzare il classico abecedario, oppure si possono usare metodi alternativi, come canzoni e giochi. In realtà, i bambini imparano meglio e più velocemente attraverso il gioco".
Pelágio ha l'opportunità di praticare le competenze acquisite durante la formazione grazie a questa esperienza di insegnamento. La sfida è quella di catturare l'attenzione dei vivaci bambini della scuola primaria.

"La mia migliore esperienza sono state le lezioni extra-curriculari che abbiamo dato agli studenti che avevano problemi di lettura e scrittura", continua Pelágio. "Sono state molto efficaci per l'apprendimento dei bambini. In principio c'erano solo 16 studenti che vi partecipavano, ma sono diventati così popolari che nel corso del tempo tutta la classe ha voluto parteciparvi. Non un singolo studente è stato bocciato agli esami conclusivi e sono convinto che sia stato grazie ai nostri corsi ".
Il segreto, secondo Pelágio, è nella "Scatola dell'alfabeto", uno strumento didattico progettato da lui e dagli altri studenti che studiavano insieme a lui per diventare insegnanti. Questa consiste in una semplice scatola di cartone, contenente tutte le lettere dell'alfabeto in cartone colorato. L'idea è di lasciare che i bambini usino le lettere per costruire le parole come se stiano costruendo un puzzle. "Imparare l'alfabeto e scrivere è diventato, così, un gioco divertente".

Pelágio sottolinea che "tutto dipende dall'insegnante: se c'è uno studente in classe che rimane indietro, è responsabilità dell'insegnante assicurarsi che lo studente riceva tutto il sostegno e l'aiuto necessario al fine di mettersi in pari con gli altri".


Egli sottolinea, inoltre, l'importanza di creare le condizioni per un efficace apprendimento sin dall'inizio. "La mia tecnica è quello di garantire che tutti i bambini si sentano a proprio agio fin dall'inizio. Tratto ogni bambino come se già lo conoscessi. In questo modo sente che siamo amici e che stiamo lavorando per gli stessi obiettivi", spiega. "Questa è la chiave che strappa ogni bambino da ogni possibile timidezza e che trasmette una vera e propria voglia di imparare".

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