L'agricoltura sostenibile, alleata del nostro pianeta
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Ad oggi i membri della Federazione Humana People to People hanno sostenuto oltre 200.000 piccoli agricoltori tramite il programma Farmers' Club, in cui è centrale l'obiettivo di protezione e conservazione dell'ambiente.
di Federico Turchetti
L’agricoltura è da molti anni uno dei principali settori d’intervento per i 30 membri della Federazione Humana People to People, i quali operano in 45 Paesi tra Africa, Asia, Europa e America. L’attenzione verso il settore agricolo si pone in linea con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta all’unanimità dai 193 Paesi membri delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015. L’Agenda 2030 guida l’azione degli attori governativi e non governativi impegnati in attività di cooperazione allo sviluppo, tra i quali l’Italia ha assunto un ruolo di primo piano grazie agli interventi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e delle numerose organizzazioni non governative impegnate all’estero. Tra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) dell’Agenda 2030, riferiti a settori diversi ma interconnessi l’uno con l’altro, l’OSS 2 si propone di “porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile”, prestando particolare attenzione all’impatto del cambiamento climatico e delle sempre più frequenti condizioni metereologiche estreme da esso causate. L’OSS 13 dell’Agenda fa inoltre riferimento esplicito alla necessità di rafforzare la lotta al cambiamento climatico, proponendosi, per contrastarlo, di promuovere azioni a tutti i livelli. In un mondo sempre più interconnesso e globalizzato, gli OSS forniscono quindi target e indicatori di grande utilità per la pianificazione, il coordinamento a livello globale e l’implementazione di programmi di sviluppo e aiuto umanitario. Tra i target, in riferimento ad agricoltura e sicurezza alimentare, si trovano quello di raddoppiare la produttività agricola e il reddito dei produttori su piccola scala e quello di garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e resilienti entro il 2030.
L’impegno della
Federazione Humana People to People nel settore agricolo è dovuto principalmente
al ruolo chiave che questo riveste per lo sviluppo dei Paesi in cui i
suoi membri operano, tra i quali si trovano alcuni degli stati più fragili
economicamente e allo stesso tempo più esposti agli effetti sempre più
dirompenti del cambiamento climatico. In linea generale, bisogna infatti
considerare come l’agricoltura, nella maggior parte dei paesi in via di
sviluppo, sia su piccola o piccolissima scala e come, allo stesso tempo, i
piccoli agricoltori e le loro famiglie rappresentino sovente la parte di
popolazione più povera e vulnerabile. In un settore di cooperazione allo
sviluppo sempre più sensibile alle tematiche di genere e di women’s empowerment, occorre anche tenere conto di come le donne costituiscano quasi il 50%
della forza lavoro impiegata in attività agricole. Nonostante la difficoltà nel
reperire dati affidabili, dovuta in parte alle diverse definizioni utilizzate a
seconda del contesto geografico, si stima che nel mondo vi siano circa 450-500
milioni di piccoli agricoltori, i quali gestiscono campi di estensione
inferiore ai 10 ettari. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per
l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) riporta che, delle 2.5 miliardi di
persone che nei Paesi più poveri si sostengono grazie al settore alimentare e agricolo,
1.5 miliardi fanno parte di famiglie di piccoli agricoltori. In Asia e Africa
subsahariana, dove Humana People to People è presente in 13 Paesi, l’80% della
terra coltivata è gestita da piccoli agricoltori, i quali forniscono fino all’80%
dell’approvvigionamento di generi alimentari. Nonostante diano questo enorme
contributo, le famiglie impegnate nell’agricoltura sono anche quelle che più di
frequente vivono al di sotto della soglia di povertà.
Consapevole
dell’importantissimo ruolo che i piccoli agricoltori svolgono per l’economia,
l’ambiente, la società e la cultura dei paesi in via di sviluppo, Humana People
to People li sostiene attivamente mettendo loro e le loro famiglie al centro
dei propri programmi di sviluppo sostenibile. Tale impegno si è rafforzato
negli ultimi anni a causa della sempre maggiore vulnerabilità degli agricoltori
su piccola scala – e dell’agricoltura di sussistenza in generale - ai rischi
dovuti al cambiamento climatico. Una classifica stilata dal Germanwatch Global Climate Risk Index dei
10 Paesi più colpiti da eventi climatici estremi nel corso del 2019, in termini
sia di vite umane perse sia di danni economici sofferti, include 4 dei Paesi in
cui si trovano membri della Federazione Humana People to People: Mozambico,
Zimbabwe, Malawi e India. Mozambico e Zimbabwe occupano le prime due posizioni dal
momento che, insieme al Malawi, nel marzo 2019 sono stati colpiti dal ciclone
tropicale Idai, il quale ha causato danni talmente ingenti da essere
considerato una delle peggiori catastrofi climatiche nella storia africana (si
stima che Idai abbia colpito più di tre milioni di persone e causato
danni per un ammontare di oltre 2.2 miliardi di dollari americani).
Aldilà degli eventi climatici estremi sempre più frequenti, la produzione
agricola è altamente vulnerabile persino alle più ottimistiche previsioni di
innalzamento delle temperature medie globali entro il 2100 (ovvero quelle che
considerano un innalzamento di soli 2 °C),
con importanti implicazioni per la povertà rurale e per la sicurezza alimentare
sia rurale sia urbana. Allo stesso tempo, l'agricoltura presenta opportunità inutilizzate
di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. L’evidenza a livello
internazionale indica infatti che gli agricoltori su piccola scala, se ricevono
adeguato supporto tecnico e finanziario, sono in grado di promuovere
attivamente un’agricoltura sostenibile e contribuire così alla protezione della
biodiversità, adottando pratiche in grado di rendere le proprie coltivazioni
più resistenti a eventi avversi quali inondazioni e siccità. I piccoli
agricoltori che adottano pratiche sostenibili, oltre ad essere molto produttivi,
apportano inoltre numerosi benefici alla comunità grazie alla creazione di
posti di lavoro caratterizzati da un numero più basso di rischi occupazionali, grazie
ad esempio a un utilizzo più contenuto di pesticidi.
I
membri della Federazione Humana People to People utilizzano dunque dal 2005 un
approccio olistico – quello dei Farmers’
Club - per supportare i piccoli agricoltori delle aree rurali di 15 diversi
Paesi in via di sviluppo nell’aumentare la propria produttività, nonché
nell’adattarsi al cambiamento climatico tramite l’adozione di pratiche agricole
più resilienti agli eventi climatici estremi. Ad oggi, sono più di 200.000 i
piccoli agricoltori che hanno beneficiato di questi programmi. L’approccio è
olistico in quanto coinvolge tutte le fasi della produzione agricola, dalla
preparazione degli appezzamenti di terreno fino ai processi post-raccolta,
immagazzinamento e vendita dei prodotti agricoli. I programmi che coinvolgono
la creazione e il supporto ai Farmers’
Club consistono in progetti della durata di due-tre anni che vengono
adattati e modificati a seconda del contesto e che hanno l’obiettivo di fornire
agli agricoltori la conoscenza, gli strumenti e le risorse necessarie per
migliorare sia la produzione agricola sia la sicurezza alimentare
Gli
agricoltori vengono mobilizzati e invitati a unirsi in club, che possono
operare come cooperative agricole e che sono composti da circa 50 membri l’uno,
e sono formati e accompagnati per un lungo periodo di tempo da istruttori
altamente specializzati. Importanti tecniche che vengono insegnate nei Farmers’ Club riguardano la gestione
ottimale e sostenibile delle risorse naturali, l’utilizzo di energie
rinnovabili, il potenziamento dei sistemi agroforestali (individuati come
efficaci nel migliorare la resilienza dei piccoli agricoltori ai rischi
climatici attuali e futuri), la promozione delle reti di sicurezza sociale, la
gestione efficiente dell’acqua, lo sviluppo delle filiere e il miglioramento qualitativo
e quantitativo della nutrizione delle comunità rurali. Un ruolo centrale
all’interno di questi programmi è assunto dalla protezione e conservazione dell’ambiente,
mentre attenzione costante viene prestata a tematiche trasversali quali
l’inclusione e l’empowerment
femminile (le donne costituiscono quasi sempre circa la metà dei membri dei Farmers’ Club), la protezione di persone
con disabilità, l’accesso a fonti di acqua pulite e sicure e l’attenzione verso
malattie che hanno ancora oggi una forte incidenza e impatto in diversi paesi in
via di sviluppo (HIV/AIDS, malaria e tubercolosi).
I programmi Farmers’ Club adottano quindi un approccio integrato in grado di migliorare le capacità delle comunità rurali più vulnerabili di adattarsi al cambiamento climatico e di mitigarne gli effetti. Per far ciò si ricorre anche all’utilizzo di diverse tecniche di Climate Smart Agriculture (CSA)[1] e di Ecosystem-based Adaptation (EbA)[2], mentre un continuo lavoro di coordinamento con diversi stakeholder viene svolto per assicurare l’allineamento dei programmi con i piani agricoli e di adattamento nazionali, così da raggiungere l’impatto atteso e acquisire alti livelli di sostenibilità.
Il focus su agricoltura e cambiamento climatico è quindi un aspetto prioritario
dei programmi di sviluppo implementati dai membri della Federazione Humana
People to People, che continueranno in futuro a supportare le popolazioni
locali nel percorrere la lunga strada verso un futuro sostenibile.
[1] http://www.fao.org/climate-smart-agriculture/en/
[2] https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1679007316301621
Letture consigliate
3. https://www.pnas.org/content/104/50/19680
4. https://www.annualreviews.org/doi/10.1146/annurev-environ-102016-060946
5. https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rstb.2013.0089
6. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1462901111001456?via%3Dihub
7. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1877343513001619?via%3Dihub
8. https://link.springer.com/article/10.1007/s10584-017-1920-5#ref-CR47
9. https://link.springer.com/article/10.1007%2Fs10584-017-1920-5
10. https://www.nature.com/articles/nclimate2437
11. http://www.ecologyandsociety.org/vol19/iss1/art42/
12. https://unric.org/it/agenda-2030/
13. http://www.fao.org/climate-smart-agriculture/overview/en/
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