Il popolo dell’Isola di Mozambico è molto allegro e accogliente e spesso per le strade si possono trovare donne che ballano la danza, chiamata “
Tofu”. Da poco sono stati aperti alcuni supermercati, ma sostanzialmente gli abitanti dell’isola hanno sempre vissuto e ancora vivono di pesca.
L’isola è divisa in due parti: la città Makuti e la città di Pietra e Calce. La prima è fatta di case di paglia e terra mentre la seconda è fatta di pietre. Il Fattore caratterizzante della divisione è il fatto che la parte più povera (Makuti) è costruita a circa 3\4 metri sotto il livello della strada perché è da qui che hanno preso le pietre per costruire la Fortezza e la parte ricca dell’Isola: dove vivevano i governatori, i commercianti e gli stranieri in genere. La Fortezza (in portoghese Fortaleza) era una base di protezione dell’isola dove vivevano i militari, ma non solo perché fungeva anche da prigione e da base per la vendita degli schiavi che partivano proprio da qui per andare in India e Brasile.
Sull’isola sono presenti sia la prima Moschea costruita in Mozambico che la prima chiesa (situata all’interno della Fortezza). Prima dell’arrivo dei portoghesi infatti in Mozambico arrivarono gli arabi.
Non ci sono pozzi e l’acqua arriva grazie alle tubature che passano sotto il ponte di collegamento tra l’isola e il continente. Oltre a questo c’è un sistema di raccolta dell’acqua, che fu appunto copiato dalla Fortaleza per la raccolta di acqua piovana in una cisterna sotterranea.
Dal pontile dell’Isola, quando c’è la bassa marea, è possibile vedere un relitto di una delle barche che venivano usate al tempo di Vasco da Gama per trasportare persone e merci dalle grandi barche con cui facevano le traversate oceaniche fino alla riva dove queste barche non riuscivano ad arrivare.
La ricchezza del museo è data dalla ricchezza degli scambi commerciali del tempo: i portoghesi infatti commerciavano con India e Cina e molte parti dell’arredamento del museo vengono da questi paesi.
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