Il jeans, ancora una volta, icona del cambiamento

Immagine
  Il jeans ha un fascino intramontabile, tuttavia non bisogna dimenticare che genera un impatto ambientale importante. Per ridurlo, si fanno strada diversi progetti sui fronti del design e del riciclo. di Redazione Nel mondo occidentale, il jeans è sicuramente il materiale più iconico nel settore tessile e nella moda in generale. Il più versatile e anche il più controverso, quando si parla delle sue origini. Il primo tessuto “blue jeans” pare sia stato realizzato in una fabbrica manifatturiera di Nîmes, in Francia : da qui si pensa derivi la parola denim, ma c’è ancora molto dibattito in materia. Ci sono, infatti, testimonianze ben più antiche, come alcune statuine di presepe tardo settecentesche conservate al Museo Civico Luxoro di Genova, che sembrano documentare come il jeans fosse comunemente utilizzato per confezionare gli abiti da lavoro e da festa già all’epoca. Addirittura, i pantaloni indossati da Giuseppe Garibaldi quando partì nel 1860 alla volta di Marsala erano di fustagn

Mi chiamo Aleixo Andre...


...sono mozambicano e vorrei raccontarvi la mia storia. Una storia che è nata in salita, una salita molto ripida, ma che grazie ad alcune persone che ho incontrato lungo il mio cammino è diventata più pianeggiante.

Sono nato in provincia di Manica, zona nel centro del Mozambico, in una cittadina chiamata Chimoio da una famiglia molto povera. La situazione economica e familiare le ricordo ancora come tragiche, papà spesso beveva e aveva la mano pesante, sia con mia mamma che con noi tre figli, mamma era quindi costretta oltre che a subire violenze fisiche e psicologiche anche a dover provvedere a trovare i soldi per acquistare il cibo. Ancora bimbo ho deciso quindi di lasciare casa e ho preferito vivere per la strada e così  ho cominciato e sperimentare vari metodi per sopravvivere senza soldi. Ricordo che dormivo nelle strade della città, cercavo ogni possibile rifugio per potermi proteggere dalle intemperie, nascondendomi da qualsiasi pericolo si poteva incontrare, fosse umano o animale… rovistavo in ogni bidone per cercare qualcosa da mettere sotto i denti, a volte riuscivo a trovare ai bordi delle strade bucce di banane che succhiavo quasi fossero caramelle. La notte era sicuramente il momento peggiore, a parte il freddo e le mille paure erano i pensieri a tenermi sveglio, i pensieri di come avrei potuto sopravvivere, il pensiero di cosa mi sarebbe accaduto se mi fossi ammalato e solo il sogno di uscire da questo incubo mi dava la forza di andare avanti. A volte riuscivo a fare piccoli lavoretti che mi permettevano di comprarmi un pezzo di pane, un pacchetto di biscotti o un pezzo di sapone per lavarmi e così i giorni passavano.

Un pomeriggio incontrai un pastore che lavorava con una NGO locale chiamata KUBATSIRANA (loro si prendono cura dei bambini che vivono per strada) e, invece di invitarmi in chiesa a pregare, ha voluto che lo seguissi nella sede di questa associazione, dove, oltre a rifocillarmi, mi ha fatto un’unica domanda: “cosa vuoi fare da grande?”. Il mio unico sogno nel cassetto era studiare.
Il pastore Cristovao mi ha quindi accompagnato nella scuoladi ADPP – Scuole di Lingua e Cultura – poco fuori dalla città di Chimoio e da quel momento la mia vita non è stata più la stessa.
Qui ho trovato degli insegnanti che mi hanno dato affetto oltre che l’istruzione; ho trovato una scuola che non richiedeva una divisa, ma che era disposta a darmi da mangiare tutti i giorni e che mi dava tutto il materiale scolastico che mi serviva; ho trovato una direttrice che si preoccupava anche se avevo solo un semplicissimo mal di testa; ho trovato tanti bambini che avevano vissuto esperienze di vita come le mie e di cui potevo fidarmi ed esserne amico. Qui ho trovato anche una persona speciale, una volontaria italiana, che ha deciso di “adottarmi” e di sostenermi economicamente negli studi, così dopo aver terminato il ciclo di scuola obbligatoria ho potuto frequentare l’istituto magistrale, diplomarmi e cambiare totalmente il mio futuro.

Oggi sono sposato con una donna fantastica, sono papà di due meravigliose creature, lavoro presso una multinazionale cinese come interprete e il cibo sulla mia tavola non manca mai.
Non dimentico da dove vengo, anzi cerco di ricordarmelo tutti i giorni e racconto della mia infanzia ai miei bambini perché voglio che capiscano che i sogni, per essere realizzati, devono essere perseguiti fino in fondo.
Voglio ringraziare ADPP ( HUMANA People to People in portoghese) che mi ha dato un’istruzione, il pastore Cristovao che ha visto nei miei occhi la mia voglia di cambiare il mio futuro e la mia “mamma italiana” che, a distanza di anni, ancora mi segue nel mio cammino.

Commenti

Post popolari in questo blog

Una roadmap per ridisegnare il futuro del settore tessile in Europa

Incontri informativi Mozambico 2017

Smile! :)