...sono mozambicano e vorrei
raccontarvi la mia storia. Una storia che è nata in salita, una salita molto
ripida, ma che grazie ad alcune persone che ho incontrato lungo il mio cammino
è diventata più pianeggiante.
Sono nato in provincia di Manica, zona nel centro del
Mozambico, in una cittadina chiamata Chimoio da una famiglia molto povera. La
situazione economica e familiare le ricordo ancora come tragiche, papà spesso
beveva e aveva la mano pesante, sia con mia mamma che con noi tre figli, mamma
era quindi costretta oltre che a subire violenze fisiche e psicologiche anche a
dover provvedere a trovare i soldi per acquistare il cibo.
Ancora bimbo ho
deciso quindi di lasciare casa e ho preferito vivere per la strada e così ho cominciato e sperimentare vari metodi per
sopravvivere senza soldi. Ricordo che dormivo nelle strade della città, cercavo
ogni possibile rifugio per potermi proteggere dalle intemperie, nascondendomi
da qualsiasi pericolo si poteva incontrare, fosse umano o animale… rovistavo in
ogni bidone per cercare qualcosa da mettere sotto i denti, a volte riuscivo a
trovare ai bordi delle strade bucce di banane che succhiavo quasi fossero
caramelle.
La notte era sicuramente il momento peggiore, a parte il freddo e le
mille paure erano i pensieri a tenermi sveglio, i pensieri di come avrei potuto
sopravvivere, il pensiero di cosa mi sarebbe accaduto se mi fossi ammalato e
solo il sogno di uscire da questo incubo mi dava la forza di andare avanti. A
volte riuscivo a fare piccoli lavoretti che mi permettevano di comprarmi un
pezzo di pane, un pacchetto di biscotti o un pezzo di sapone per lavarmi e così
i giorni passavano.
Un pomeriggio incontrai un pastore che lavorava con una NGO
locale chiamata KUBATSIRANA (loro si prendono cura dei bambini che vivono per
strada) e, invece di invitarmi in chiesa
a pregare, ha voluto che lo seguissi nella sede di questa associazione, dove,
oltre a rifocillarmi, mi ha fatto un’unica domanda: “cosa vuoi fare da
grande?”. Il mio unico sogno nel cassetto era studiare.
Il pastore Cristovao mi ha quindi accompagnato nella
scuoladi ADPP – Scuole di Lingua e Cultura – poco fuori dalla città di Chimoio e da
quel momento la mia vita non è stata più la stessa.
Qui ho trovato degli insegnanti che mi hanno dato affetto
oltre che l’istruzione; ho trovato una scuola che non richiedeva una divisa, ma
che era disposta a darmi da mangiare tutti i giorni e che mi dava tutto il materiale scolastico che mi serviva;
ho trovato una direttrice che si preoccupava anche se avevo solo un semplicissimo
mal di testa; ho trovato tanti bambini che avevano vissuto esperienze di vita
come le mie e di cui potevo fidarmi ed esserne amico. Qui ho trovato anche una
persona speciale, una volontaria italiana, che ha deciso di “adottarmi” e di
sostenermi economicamente negli studi, così dopo aver terminato il ciclo di
scuola obbligatoria ho potuto frequentare l’istituto magistrale, diplomarmi e
cambiare totalmente il mio futuro.
Oggi sono sposato con una donna fantastica, sono papà di due
meravigliose creature, lavoro presso una multinazionale cinese come interprete
e il cibo sulla mia tavola non manca mai.
Non dimentico da dove vengo, anzi cerco di ricordarmelo
tutti i giorni e racconto della mia infanzia ai miei bambini perché voglio che
capiscano che i sogni, per essere realizzati, devono essere perseguiti fino in
fondo.
Voglio ringraziare ADPP ( HUMANA People to People in
portoghese) che mi ha dato un’istruzione, il pastore Cristovao che ha visto nei
miei occhi la mia voglia di cambiare il mio futuro e la mia “mamma italiana”
che, a distanza di anni, ancora mi segue nel mio cammino.
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